Covid-19 e animali domestici: come proteggerli e cosa fare se contagiati?
Ottobre 21, 2021
Il Covid-19 può essere un problema non solo per noi umani ma anche per i nostri amati animali domestici. La costante sorveglianza veterinaria e gli studi sperimentali effettuati in questi mesi, infatti, hanno evidenziato che alcune specie animali sono suscettibili a SARS-CoV-2.
Tanto è vero che anche il Ministero della Salute, nell’area dedicata al Coronavirus del proprio sito internet, ha deciso di dare delle indicazioni per gestire e proteggere il rapporto tra animali domestici e pazienti affetti da Covid-19, chiarendo che non esiste alcuna evidenza che gli animali domestici giochino un ruolo epidemiologico nella diffusione di SARS-CoV-2.
Cosa fare se gli animali domestici vengono contagiati dal Covid-19?
Studi scientifici, dunque, hanno dimostrato che esiste la probabilità che i Pet possono contrarre il Covid-19. Evidenze epidemiologiche dimostrano che felini, visoni e cani sono risultati positivi al test per SARS-CoV-2 a seguito del contatto con persone infette da Covid-19. Alcuni gatti hanno mostrato anche segni clinici di malattia. Quindi, come curare gli animali domestici contagiati dal Covid-19?
Sarebbe innanzitutto il caso di adottare determinate precauzioni per proteggere il proprio animale domestico e prevenirne il contagio:
- Evitare contatti tra gli animali e le persone infette o nelle quali si sospetta l’infezione;
- I proprietari devono tenere il proprio animale domestico al guinzaglio quando camminano all’esterno, così da poter garantire la “distanza sociale” dalle altre persone;
- Al ritorno dalle passeggiate è opportuno sempre provvedere a pulire soprattutto le zampe usando prodotti non aggressivi, mentre per il mantello si consiglia di spazzolarlo e poi passare un panno umido.
Se poi non si riesce ad evitare il contagio come ci si deve comportare? Nel caso gli animali mostrino sintomi respiratori o gastroenterici (difficoltà respiratorie, tosse, vomito, diarrea, inappetenza, febbre), innanzitutto è necessario contattare il veterinario di fiducia o un pronto soccorso veterinario H24 come in nostro. Sarà il professionista a valutare se è il caso di sottoporre l’animale al test diagnostico per SARS-CoV-2.
Se il test dovesse risultare positivo, il veterinario deve innanzitutto segnalare il caso al Servizio Veterinario dell’ASL. Per quanto riguarda la gestione degli animali, i Pet positivi al Covid-19 devono essere posti in isolamento presso una struttura dedicata, fino alla guarigione. Se vivono con persone con sospetta o confermata positività al Covid-19, è possibile valutare l’opportunità di mantenere l’animale presso l’abitazione, solo se si realizzano condizioni abitative tali da consentire di limitare in modo efficace il contatto dell’animale positivo con altri animali e persone.
Se malauguratamente si verifica un caso di decesso causa Covid-19, va inoltrata una segnalazione all’ASL veterinaria e poi inviato il corpo all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale territorialmente competente, per gli accertamenti diagnostici del caso.
Un vaccino anche per gli animali domestici?
Dato che anche i Pet possono essere contagiati da Covid-19 è il caso di introdurre un vaccino anche per gli animali domestici? Se ne sta discutendo da tempo su più fronti.
Ad intervenire sull’argomento anche Giovanni Di Guardo, Professore di Patologia Generale e Fisiopatologia Veterinaria all’Università di Teramo. Secondo il professore, “gatti e cani si infettano tramite l’uomo ma ad oggi non è avvenuto il contrario. Dovremmo prendere in seria considerazione il dover vaccinare”.
Un sostegno all’ipotesi arriva anche dalle pagine della rivista Virulence, dove è stato pubblicato un articolo firmato dagli esperti di virologia, malattie infettive e genomica dell’Università dell’East Anglia, l’Earlham Institute e l’Università del Minnesota.
Gli autori sottolineano che una minaccia all’efficacia del vaccino proviene da ceppi emergenti, sia esistenti, sia quelli che devono ancora venire. E avvertono che la continua evoluzione del virus negli ospiti animali, come gatti e visoni, seguita dalla probabile trasmissione in ospiti umani suscettibili, rappresenta un rischio significativo a lungo termine per la salute pubblica, suggerendo che la vaccinazione di alcuni animali domestici potrebbe essere importante per fermare l’ulteriore evoluzione del virus. Per questo, sottolineano, “non è impensabile che la vaccinazione di alcune specie animali domestiche possa essere necessaria anche per frenare la diffusione dell’infezione”.